... dottore che sintomi ha la felicità?

Friday, January 26, 2007

Tranquillità.


Assoluta tranquillità. Cosa che consideravo sconosciuta da qualche anno a questa parte. Alla fine sono molto vicina alla vita milanese. Mi considero parte dell'universo dei pendolari. Cosa che mi intristisce un po' ad essere sincera. Ho sempre odiato le tabelle di marcia, il prevedibilissimo programma della giornata, la consuetudine. Eppure a Milano senza tutto questo non si può vivere. Non ce la puoi fare. Se perdi un bus, o un treno, se non bevi la tazza di caffè nello stesso bar, se affronti un percorso alternativo, se non guardi la lancetta dell'orologio ogni 5 minuti... è la fine! Correrai, arriverai in ritardo ogni tanto... ma sempre quel classico ritardo di massimo 10 minuti da cui ti è vietato sforare. Poi sempre le stesse domande alle stesse persone. I "buongiorno" che ormai pronunci automaticamente, i finti sorrisini a sconosciuti, i "grazie" nonostante non trovi nessuno da ringraziare. Anzi vorresti mandare tutti a quel paese... e cambiare vita. Completamente. Saper sorprendere. Svegliarti e decidere all'improvviso di fare quello che hai voglia, senza che qualcuno ti dica se è giusto oppure no. Poi però ti ritrovi seduto tranquillo e la vita frenetica, anche se un po' monotona ti manca. Vorrei una vita iperattiva e sorprendente. Potrei arrivare a costruirla ma forse dopo sentirei comunque un certo bisogno di tranquillità.
Bacissimi ragazzuoli!

Foto dalla finestra di camera mia. A volte bisogna saper apprezzare la natura. Anche il cielo visto da Milano ci regala dei piccoli spettacoli quotidiani che dobbiamo imparare a non sottovalutare.

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